“Scopri se sei vittima del doomscrolling: il disturbo che ti rende schiavo delle notizie negative (e come liberartene)”

Perché Non Riusciamo a Smettere di Leggere Notizie Durante le Guerre: Cosa Dice la Psicologia

Israele, Iran, Ucraina, Gaza. Basta pronunciare uno di questi nomi perché il nostro cervello entri in modalità allarme. Le guerre accendono i riflettori dei media e, insieme, il nostro bisogno di sapere. Ma quante volte ci siamo trovati a fare refresh compulsivo del feed, catturati da una spirale di notizie che genera più ansia che informazione?

Non siamo deboli o “esagerati”. Siamo umani. E dietro questa necessità quasi ossessiva di restare aggiornati su eventi traumatici, agiscono meccanismi profondamente radicati nella nostra mente. Scopriamo insieme perché le notizie ci ipnotizzano e come riuscire a gestirle con maggiore equilibrio.

La Trappola del Cervello: Perché le Notizie Negative Ci Magnetizzano

Il nostro cervello è programmato per identificare e reagire alle minacce. Quando percepisce pericolo – anche a migliaia di chilometri di distanza – si attiva l’amigdala, il “sistema di allerta” evolutivo che un tempo ci metteva in salvo dai predatori. Oggi, però, il leone nella savana è diventato una notifica sul cellulare.

L’esposizione a continue notizie drammatiche attiva stress e reazioni fisiche simili a quelle vissute in pericolo reale. Uno studio pubblicato su Health Communication mostra come il bombardamento di news traumatiche possa generare effetti tangibili sul corpo e sulla mente:

  • Tachicardia, tensione e stanchezza mentale
  • Insonnia, ansia crescente e difficoltà a concentrarsi
  • Sindrome da impotenza appresa: la sensazione di non poter fare nulla

L’illusione del controllo: so tutto, ma non sto meglio

Molti di noi rincorrono aggiornamenti nella speranza inconscia di mantenere il controllo. Ma è solo un’illusione. Più leggiamo, più ci sentiamo sopraffatti. Questo circolo vizioso prende il nome di doomscrolling: passare da un titolo all’altro, consumando notizie che generano disagio, senza riuscire a smettere.

Secondo la neuroscienziata Anna Lembke, ogni breaking news attiva il rilascio di dopamina, la molecola della ricompensa. Ma funziona come una dipendenza: l’effetto iniziale svanisce e serve una “dose” più alta per ottenere lo stesso stimolo. Risultato? Divoriamo notizie sempre più pesanti, senza sentirci mai davvero informati o rassicurati.

Come Capire Se Sei Intrappolato nel Flusso Tossico delle Notizie

Ti riconosci in questi comportamenti?

  • Controlli le notizie appena sveglio o prima di andare a dormire
  • Parli spesso di guerre, crisi o disastri naturali
  • Hai attive più app di news con notifiche push
  • Le notizie ti distraggono da lavoro, studio o relazioni
  • Ti senti ansioso o nervoso dopo aver letto i titoli del giorno

Se hai risposto “sì” a più di tre di questi, è forse il momento di rallentare. Non per indifferenza o superficialità, ma per salvaguardare il tuo benessere psicofisico.

Strategie per Restare Informati Senza Affondare

Essere cittadini consapevoli non significa farsi sommergere. Ecco alcune tattiche efficaci per gestire meglio il nostro rapporto con le notizie, secondo psicologi e neuroscienziati:

Stabilisci tempi precisi per aggiornarti

Dedica alla lettura delle news due momenti specifici al giorno – ad esempio a metà mattina e nel pomeriggio – evitando di iniziare o finire la giornata con informazioni negative. Bastano 30 minuti, purché consapevoli.

Chiediti: è utile o sta solo alimentando ansia?

Quando leggi una notizia, fermati un secondo e chiediti:

  • Questa informazione è verificata?
  • Posso agire su ciò che ho appena letto?
  • Mi serve davvero conoscerla ora?

Rispondere onestamente ti aiuterà a filtrare ciò che è rilevante da ciò che è solo rumore di fondo.

Inserisci momenti di “detox informativo”

Ogni giorno, prenditi almeno due ore di pausa totale da notizie, social e push. Riempile con attività che calmano la mente: leggere un romanzo, camminare, ascoltare musica, cucinare, disegnare. Qualsiasi cosa tenga lontano il tuo pollice dallo scroll compulsivo.

Cerca anche buone notizie

Gli studi confermano che le persone esposte anche a notizie positive sviluppano una visione più equilibrata del mondo. Inserisci nel tuo feed storie di speranza, arte, innovazione, gentilezza. Il mondo non è solo quello che appare nei titoli più cliccati.

Quando Serve un Supporto Psicologico

Se la sovraesposizione alle notizie ti ha portato a isolarti, perdere il sonno, sentire paura continua o vivere sintomi fisici legati all’ansia, considera l’idea di parlarne con un professionista. La salute mentale non è debolezza: è prendersi davvero cura di sé.

Dall’Ansia all’Azione: Il Potere del Fare

Sentirsi piccoli davanti agli eventi globali è naturale. Ma possiamo trasformare l’angoscia in qualcosa di costruttivo. Ad esempio:

  • Donare a organizzazioni umanitarie
  • Partecipare ad attività solidali nel proprio quartiere
  • Sostenere cause sociali con il proprio tempo e la propria voce
  • Confrontarsi in modo attivo e consapevole con chi ci sta vicino

Chi agisce in risposta alla preoccupazione sente di avere maggiore controllo e sperimenta livelli inferiori di stress. È la differenza tra sentirsi spettatori passivi e diventare cittadini attivi.

La Notizia Resta. Ma Sei Tu a Decidere Quanto Farla Entrare

Non possiamo controllare le tensioni internazionali o i conflitti, ma possiamo scegliere come, quando e quanto lasciarli entrare nella nostra vita. Il cervello ha bisogno di protezione tanto quanto il corpo: accudirla è un atto di responsabilità verso se stessi e verso gli altri.

Essere informati conta. Ma ancora di più conta rimanere lucidi, empatici e in equilibrio. Le battaglie si combattono anche così: restando sani, forti e capaci di scegliere dove rivolgere la propria attenzione. Ogni giorno.

Quante volte al giorno controlli notizie di guerre?
Mai
1-2 volte
3-5 volte
Sempre che ho tempo

Lascia un commento